Sintesi del primo incontro
con il gruppo di partecipazione
per il bilancio di genere

1. Premessa
2. Il gruppo di partecipazione per il bilancio di genere
3. Le difficoltà delineate
3.1. Il punto di partenza: ruolo dell'uomo e ruolo della donna nella società
3.2. Il lavoro
3.3. Il lavoro dirigenziale
4. Che cosa si può fare
4.1. La gestione del tempo e le strutture
4.2. La figura femminile nelle imprese e nelle professioni
4.3. Le politiche per le pari opportunità della Provincia di Macerata
5. Ringraziamenti e prossimi appuntamenti
5.1. Ringraziamenti
5.2. Prossimi appuntamenti

1. Premessa
La Provincia di Macerata, in collaborazione con l’Università di Macerata, si sta impegnando da tempo per introdurre e rafforzare, in una generale prospettiva d’innovazione, strumenti gestionali e comunicativi nelle aree del controllo, della partecipazione e della comunicazione sociale. Tra i risultati già raggiunti, segna-liamo la significativa esperienza di partecipazione per l’orientamento e il bilancio sociale (si veda al riguardo il sito: http://pa.provincia.mc.it).
Nel bilancio sociale 2005 sono contenuti, tra l’altro, alcuni cenni alla prospettiva di genere dell’attività provinciale e un rinvio “confronti e riflessioni consenti-ranno lo sviluppo del bilancio di genere secondo le metodologie più coerenti con l’identità e il contesto dell’Ente”.

Dando seguito a questo impegno, stiamo lavorando per il bilancio di genere 2006 della Provincia, bilancio che evidenzierà i risultati ottenuti e gli obiettivi prefissa-ti in una prospettiva di genere, nelle diverse aree dell’Ente.
Attraverso tale sforzo di programmazione e analisi, la Provincia vuole porre in essere una gestione sempre più impegnata nella ricerca di risposte utili alla piena realizzazione degli individui, uomini e donne, con beneficio dei singoli e dell’intera società.
Per individuare tali risposte riteniamo indispensabile alimentare un dibattito sui modelli (familiari, sociali, professionali) con i quali gli individui si confrontano quotidianamente e sull’adeguatezza di tali modelli rispetto a principi di equità e di valorizzazione, dei singoli e del complesso sociale.

 

2. Il gruppo di partecipazione per il bilancio di genere

Il 19 marzo 2007 si è riunito, per la prima volta, a Piediripa di Macerata, nella sede di via Velluti, il gruppo di partecipazione per il bilancio di genere.
Il gruppo ha la finalità principale di supportare la formulazione di proposte, utili per integrare al meglio la dimensione di genere in tutte le politiche volte alla cre-scita e al progresso della società, e di coadiuvare l'elaborazione di documenti, e-videnziando il proprio punto di vista e segnalando limiti ed elementi di forza dei lavori in corso.

 

3. Le difficoltà delineate

3.1. Il punto di partenza: ruolo dell'uomo e ruolo della donna nella società
L'uomo e la donna costituiscono, nella società, due punti di riferimento diversi: il primo nel mondo del lavoro, la seconda nella famiglia.
Alla donna è attribuita una responsabilità di primo piano nelle scelte domestiche, all’uomo responsabilità soprattutto in ambito professionale.
Tale schema culturale e sociale si perpetua nel tempo, influenzando i comporta-menti di uomini e donne e impedendo ai singoli di scegliere liberamente, secondo le proprie aspirazioni, a vantaggio della sfera privata e della società.

3.2. Il lavoro
Il lavoro è ancora oggi un campo di discriminazione per la donna.
La presenza di figli è valutata per l'uomo un punto di stabilità e quindi di affida-bilità, per la donna invece è valutata come un elemento di minor dedizione al la-voro e, quindi, di inaffidabilità.

In presenza della famiglia, le donne stesse si impongono limitazioni nella scelta del lavoro, non essendo disposte a spostarsi e a scegliere orari di lavoro incompa-tibili alle esigenze dei figli.

Una grave conseguenza di ciò è la disoccupazione femminile, generalmente dop-pia di quella maschile, dato che rappresenta oggi un'emergenza sociale.

3.3. Il lavoro dirigenziale
Nei posti di lavoro dirigenziali, ai vertici dei Consigli di Amministrazione delle società e nelle posizioni di rilievo delle pubbliche amministrazioni, le donne sono numericamente inferiori agli uomini.
Per l'avanzamento della carriera, alle donne si chiede molto di più che ai colleghi, senza contare che solitamente si chiede loro di attenersi agli schemi precostituiti dagli uomini.

 

4. Che cosa si può fare

4.1. La gestione del tempo e le strutture
Gli strumenti legislativi a favore delle pari opportunità tra uomo e donna nel la-voro non sono sufficienti. Ad esempio, causa di molteplici condizionamenti cul-turali, i padri usufruiscono raramente dei congedi parentali.

Servono molti interventi.
Gli Enti locali e le imprese devono coordinarsi per permettere l'istituzione di asili nido con orari in grado di facilitare le esigenze delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.
Si sono proposti, in tal senso, orari prolungati e flessibili per rispondere alle va-riegate esigenze delle famiglie attuali.
Gli asili nido aziendali sono molto ben accettati perché permettono ai genitori, nelle pause di lavoro, di avere la possibilità di vedere i propri figli.
Chiaramente, l'accesso al servizio deve essere permesso non solo ai dirigenti ma a tutti i dipendenti.
Le associazioni di categoria evidenziano, comunque, difficoltà ad istituirli a cau-sa dei costi, soprattutto quando le imprese sono piccole,.
Si evidenzia poi che l'asilo nido è importante ma non deve sostituirsi esagerata-mente alla famiglia.

Area apprezzata di intervento, utile per facilitare la conciliazione di impegni fa-miliari e professionali degli individui, è quella volta al miglioramento della ge-stione del tempo lavorativo.
Flessibilità sull'orario di lavoro e part-time possono rappresentare un buon punto di partenza, purché siano fatti a tutela delle esigenze delle mamme e dei papà.
Alcuni problemi hanno presentato le formulazioni di job sharing che non sono ben viste dai sindacati, sebbene alcuni esperimenti siano stati avviati anche da a-ziende municipalizzate.

4.2. La figura femminile nelle imprese e nelle professioni
Stanno decollando le esperienze significative di imprese guidate, con successo, da donne.
In questo senso sono state utili (e saranno utili) le incentivazioni a favore dell'im-prenditoria femminile, misure che la Provincia sta già attuando.

Nelle professioni ormai le donne sono entrate con decisione e oggi rappresentano una parte rilevante della categoria. Si calcola che le nuove iscrizioni in alcuni or-dini sono ormai paritarie tra i generi.

4.3. Le politiche per le pari opportunità della Provincia di Macerata
La presenza dell'Assessore Monachesi alla riunione è stata di grande aiuto per capire cosa la Provincia di Macerata può fare in favore delle pari opportunità.
La Provincia non si occupa di istituire nuovi asili nido, poiché si tratta di compe-tenze specifiche dei Comuni; si può, però, trovare il modo per coordinare l'azione delle Amministrazioni comunali.

Per favorire il superamento delle difficoltà professionali della donna, la Provincia è impegnata con programmi a favore dell'occupazione femminile e dell'impresa femminile.
Si occupa dei problemi di gestione del tempo (sul piano dei trasporti, ad esempio, sta attivando un progetto capace di semplificare la mobilità per le lavoratrici con orari di lavoro flessibile).
È impegnata nella ricerca di soluzioni nuove che possano dare un contributo con-creto all’equilibrio della vita familiare e professionale di tutti gli individui, come dimostra il dibattito attivato con il gruppo di partecipazione per il bilancio di ge-nere e con altri gruppi.

 

5. Ringraziamenti e prossimi appuntamenti

5.1. Ringraziamenti
Si ringraziano tutti i partecipanti alla riunione per la fattiva collaborazione al progetto che rappresenterà una parte importante del Bilancio di Genere. Siamo certi nel vostro continuo impegno.

5.2. Prossimi appuntamenti
La prossima riunione del gruppo di partecipazione si terrà il 2 aprile presso l'Aula 3 del Servizio per l'obbligo formativo in Via Moretti, 14 a Piediripa di Macerata SERVIZIO PER L'OBBLIGO FORMATIVO, ore 16,00.
L'argomento di discussione sono le politiche che la Provincia di Macerata può realizzare per sostenere l'equilibro tra vita familiare e vita professionale delle persone.