1.
Premessa
La Provincia di Macerata, in collaborazione con l’Università di
Macerata, si sta impegnando da tempo per introdurre e rafforzare, in una generale
prospettiva d’innovazione, strumenti gestionali e comunicativi nelle aree
del controllo, della partecipazione e della comunicazione sociale. Tra i risultati
già raggiunti, segna-liamo la significativa esperienza di partecipazione
per l’orientamento e il bilancio sociale (si veda al riguardo il sito:
http://pa.provincia.mc.it).
Nel bilancio sociale 2005 sono contenuti, tra l’altro, alcuni cenni alla
prospettiva di genere dell’attività provinciale e un rinvio “confronti
e riflessioni consenti-ranno lo sviluppo del bilancio di genere secondo le metodologie
più coerenti con l’identità e il contesto dell’Ente”.
Dando seguito a questo impegno,
stiamo lavorando per il bilancio di genere 2006 della Provincia, bilancio che
evidenzierà i risultati ottenuti e gli obiettivi prefissa-ti in una prospettiva
di genere, nelle diverse aree dell’Ente.
Attraverso tale sforzo di programmazione e analisi, la Provincia vuole porre
in essere una gestione sempre più impegnata nella ricerca di risposte
utili alla piena realizzazione degli individui, uomini e donne, con beneficio
dei singoli e dell’intera società.
Per individuare tali risposte riteniamo indispensabile alimentare un dibattito
sui modelli (familiari, sociali, professionali) con i quali gli individui si
confrontano quotidianamente e sull’adeguatezza di tali modelli rispetto
a principi di equità e di valorizzazione, dei singoli e del complesso
sociale.
2.
Il gruppo di partecipazione per il bilancio di genere
Il 19 marzo 2007 si è
riunito, per la prima volta, a Piediripa di Macerata, nella sede di via Velluti,
il gruppo di partecipazione per il bilancio di genere.
Il gruppo ha la finalità principale di supportare la formulazione di
proposte, utili per integrare al meglio la dimensione di genere in tutte le
politiche volte alla cre-scita e al progresso della società, e di coadiuvare
l'elaborazione di documenti, e-videnziando il proprio punto di vista e segnalando
limiti ed elementi di forza dei lavori in corso.
3.
Le difficoltà delineate
3.1. Il punto di
partenza: ruolo dell'uomo e ruolo della donna nella società
L'uomo e la donna costituiscono, nella società, due punti di riferimento
diversi: il primo nel mondo del lavoro, la seconda nella famiglia.
Alla donna è attribuita una responsabilità di primo piano nelle
scelte domestiche, all’uomo responsabilità soprattutto in ambito
professionale.
Tale schema culturale e sociale si perpetua nel tempo, influenzando i comporta-menti
di uomini e donne e impedendo ai singoli di scegliere liberamente, secondo le
proprie aspirazioni, a vantaggio della sfera privata e della società.
3.2. Il lavoro
Il lavoro è ancora oggi un campo di discriminazione per la donna.
La presenza di figli è valutata per l'uomo un punto di stabilità
e quindi di affida-bilità, per la donna invece è valutata come
un elemento di minor dedizione al la-voro e, quindi, di inaffidabilità.
In presenza della famiglia,
le donne stesse si impongono limitazioni nella scelta del lavoro, non essendo
disposte a spostarsi e a scegliere orari di lavoro incompa-tibili alle esigenze
dei figli.
Una grave conseguenza di
ciò è la disoccupazione femminile, generalmente dop-pia di quella
maschile, dato che rappresenta oggi un'emergenza sociale.
3.3. Il lavoro dirigenziale
Nei posti di lavoro dirigenziali, ai vertici dei Consigli di Amministrazione
delle società e nelle posizioni di rilievo delle pubbliche amministrazioni,
le donne sono numericamente inferiori agli uomini.
Per l'avanzamento della carriera, alle donne si chiede molto di più che
ai colleghi, senza contare che solitamente si chiede loro di attenersi agli
schemi precostituiti dagli uomini.
4.
Che cosa si può fare
4.1. La gestione
del tempo e le strutture
Gli strumenti legislativi a favore delle pari opportunità tra uomo e
donna nel la-voro non sono sufficienti. Ad esempio, causa di molteplici condizionamenti
cul-turali, i padri usufruiscono raramente dei congedi parentali.
Servono molti interventi.
Gli Enti locali e le imprese devono coordinarsi per permettere l'istituzione
di asili nido con orari in grado di facilitare le esigenze delle famiglie in
cui entrambi i genitori lavorano.
Si sono proposti, in tal senso, orari prolungati e flessibili per rispondere
alle va-riegate esigenze delle famiglie attuali.
Gli asili nido aziendali sono molto ben accettati perché permettono ai
genitori, nelle pause di lavoro, di avere la possibilità di vedere i
propri figli.
Chiaramente, l'accesso al servizio deve essere permesso non solo ai dirigenti
ma a tutti i dipendenti.
Le associazioni di categoria evidenziano, comunque, difficoltà ad istituirli
a cau-sa dei costi, soprattutto quando le imprese sono piccole,.
Si evidenzia poi che l'asilo nido è importante ma non deve sostituirsi
esagerata-mente alla famiglia.
Area apprezzata di intervento,
utile per facilitare la conciliazione di impegni fa-miliari e professionali
degli individui, è quella volta al miglioramento della ge-stione del
tempo lavorativo.
Flessibilità sull'orario di lavoro e part-time possono rappresentare
un buon punto di partenza, purché siano fatti a tutela delle esigenze
delle mamme e dei papà.
Alcuni problemi hanno presentato le formulazioni di job sharing che non sono
ben viste dai sindacati, sebbene alcuni esperimenti siano stati avviati anche
da a-ziende municipalizzate.
4.2. La figura femminile
nelle imprese e nelle professioni
Stanno decollando le esperienze significative di imprese guidate, con successo,
da donne.
In questo senso sono state utili (e saranno utili) le incentivazioni a favore
dell'im-prenditoria femminile, misure che la Provincia sta già attuando.
Nelle professioni ormai
le donne sono entrate con decisione e oggi rappresentano una parte rilevante
della categoria. Si calcola che le nuove iscrizioni in alcuni or-dini sono ormai
paritarie tra i generi.
4.3. Le politiche
per le pari opportunità della Provincia di Macerata
La presenza dell'Assessore Monachesi alla riunione è stata di grande
aiuto per capire cosa la Provincia di Macerata può fare in favore delle
pari opportunità.
La Provincia non si occupa di istituire nuovi asili nido, poiché si tratta
di compe-tenze specifiche dei Comuni; si può, però, trovare il
modo per coordinare l'azione delle Amministrazioni comunali.
Per favorire il superamento
delle difficoltà professionali della donna, la Provincia è impegnata
con programmi a favore dell'occupazione femminile e dell'impresa femminile.
Si occupa dei problemi di gestione del tempo (sul piano dei trasporti, ad esempio,
sta attivando un progetto capace di semplificare la mobilità per le lavoratrici
con orari di lavoro flessibile).
È impegnata nella ricerca di soluzioni nuove che possano dare un contributo
con-creto all’equilibrio della vita familiare e professionale di tutti
gli individui, come dimostra il dibattito attivato con il gruppo di partecipazione
per il bilancio di ge-nere e con altri gruppi.
5.
Ringraziamenti e prossimi appuntamenti
5.1. Ringraziamenti
Si ringraziano tutti i partecipanti alla riunione per la fattiva collaborazione
al progetto che rappresenterà una parte importante del Bilancio di Genere.
Siamo certi nel vostro continuo impegno.
5.2. Prossimi appuntamenti
La prossima riunione del gruppo di partecipazione si terrà il 2 aprile
presso l'Aula 3 del Servizio per l'obbligo formativo in Via Moretti, 14 a Piediripa
di Macerata SERVIZIO PER L'OBBLIGO FORMATIVO, ore 16,00.
L'argomento di discussione sono le politiche che la Provincia di Macerata può
realizzare per sostenere l'equilibro tra vita familiare e vita professionale
delle persone.